lunedì 24 maggio 2021

Ai confini del mondo.

Non puoi spiegarlo a chi non è nato e vissuto in questi posti. Un tappeto liquido di meraviglie, sospeso tra cieli cangianti e natura selvaggia. Un sottile affanno da struggimento quando te ne vai, ossigeno puro quando arrivi. Ed anche se il tempo passa, tu rimani cura e forza. Non è  retorico dire che dal mare veniamo e al mare torneremo. Perché poi tutto passa velocemente, solo la luce abbacinante dei tuoi colori resta, cristallizzata e ferma. Sei ricordo, memoria e storie da raccontare. Sei tempo passato ad amare e ammirare. Sei attimi senza respiro, ma anche impalpabile e percepibile soffio di vita. Sei rabbia con il maestrale, tavola di olio e sale con il vento da est. Sei mille e mille cose, ma sopra ogni cosa dai forma e sostanza ai sogni.
#Calabriaterrasospesatraoccidenteeoriente
#terraaiconfinidelmondo

venerdì 21 maggio 2021

L' ultima alba.

Mi piace camminare scalzo, vestirmi leggero, tenere sempre la testa alta. Mi piace guardare avanti, le volte che mi capita di voltarmi indietro è per vedere se qualcuno ha bisogno d'aiuto. Sento spesso la necessità del vento in faccia e del sole che scotta. A volte mi sento sospeso tra un religioso silenzio ed un urlo lancinante. Credo di essere nato per contenere emozioni e sensazioni contrastanti. Quando mi sveglio mi guardo allo specchio, ma non per contare le rughe o strappare il milionesimo capello bianco, mi guardo allo specchio per cercare risposte che il più delle volte non arrivano. Non mi curo dell'io perché lo ritengo un esercizio inutile, spreco di tempo e energie. Incontro centinaia di volti, li guardo, li scruto, li spio per cercare di trovare in loro quello che io non ho, per carpirne i segreti, alla fine del giorno mi resta solamente un fastidioso mal di testa, perché pesante è il compito che mi sono dato; provate voi a cercare il cuore attraverso una maschera. Allora non mi resta che contare gli errori, le sconfitte e le vittorie. Non mi resta che respirare a pieni polmoni il fresco profumo della genuinità,  del bello e della ricerca del giusto. Non ho più  l'età della rivoluzione, anche perché la rivoluzione è sempre, pure quando vai a sbattere contro un muro e l'urto ti tramortisce, tanto poi ti alzi e continui a correre talmente forte che gli occhi sbigottiti della gente che ti guarda, sono la prova che forse, ogni tanto, anche tu hai ragione.
Ok! La ragione è dei fessi, ma vuoi mettere aver ragione in un mondo di malfattori in cattiva fede. 
Ed anche se passo parte delle ore notturne a " postare " pensieri sparsi e sconclusionati, l'importante è vivere sempre come se fosse la prima alba di questo gioco strano chiamato vita.

mercoledì 19 maggio 2021

Incontri fortuiti.

Lo guardi, ti sembra di conoscerlo. Lui ricambia lo sguardo, ti chiama, con una voce giovane non maltratta dal tempo che inesorabile passa.  " Prof è sempre lo stesso, il tempo non ha lasciato segni", le mie sinapsi arrugginite e la mia naturale tendenza a dimenticare tutto troppo in fretta, mi consigliano di tergiversare almeno un po' prima della probabile mega figura di merda; intanto mio figlio con allungo alla Carl Lewis scompare dal mio orizzonte visivo, affido il recupero della mia dolce giovane " iena " a mia moglie. Mi avvicino, all'improvviso si para davanti un ragazzone più alto di me, con la struttura di un rugbista. Mi rassicura lo sguardo, buono, uguale a quello di quindici anni fa. Lo riconosco, due battute veloci, qualche ricordo sbiadito dal tempo, le solite domande trite e ritrite, la scuola, il lavoro,  salutami la mamma. Mi indica il tavolo, sorride al mio Jacopo, con gesti veloci e sicuri ci porta il menù, non prima di avercelo spiegato in un italiano impeccabile. Ci sediamo, mangiamo dei gustosi hamburger made in Cremonini group. Intanto lui tra un indicazione ad un cameriere, il conto calcolato velocemente ad una famigliola allegra e rumorosa, si riavvicina per scambiare altre due chiacchiere; i minuti passano veloci, lui mi racconta che la mamma lavora sempre e che per lei il tempo è passato più velocemente che per altri; orgoglioso mi mostra la sua camicia grigia con la scritta - restaurant manager -. Ci lascia al nostro pranzo, ma qualcosa non mi torna, l' osservo da lontano, è come se mi mancasse una tessera di questa storia di ordinaria normalità. Alla fine mi alzo, vado a pagare, il ragazzone gentile in un battibaleno mi stampa il conto, non prima di un ultima folgorante frase;  all' improvviso mi ricordo tutto. " Prof quelle stupide carte, mi hanno rovinato la vita!!! ". Vado via adesso ricordo, aveva il sostegno.

venerdì 14 maggio 2021

Ricordi.

Ricordo una notte di tanti anni fa. Le mani sporche di colla, una 126 rossa con un megafono sul tetto, utile ad annunciare comizi con tono ultimativo e deciso. Decine di manifesti attaccati sui muri del capoluogo e per le strade delle frazioni. Colla dappertutto, anche nelle mutande, risate e incoscienza, speranza di poter cambiare le cose. Ricordo anche la paura perché qualcuno strappava i nostri manifesti, che noi con testardaggine rimettevamo. Forse era il " sacro fuoco " della gioventù, forse erano le storie di giovani comunisti, che alla periferia dell' impero, mentre i giovani parlavano di ribellione al patriarcato e ad una società bigotta, morivano sotto il fuoco di una criminalità sempre più aggressiva e organizzata. Non so cosa è successo, quello che so è che anche se per un tempo breve abbiamo incontrato la passione ed anche un po' di coraggio.

domenica 2 maggio 2021

Certi compagni e certi credenti.

Certi "compagni" sono uguali a certi "credenti". Sono bravi a ripetere, da "grandi intellettuali", i soliti luoghi comuni, le solite "preghierine", ma mancano del minimo senso di solidarietà umana; mancano del senso dell'altro; mancano di capacità di ascolto; per loro, cosa ancora più grave, " il dolore degli altri è sempre un dolore a metà" .I primi, si riempiono la bocca di Marx, Lenin e Gramsci ; i secondi , del Vangelo, di Dio e del Paradiso. Certi "compagni" e certi "credenti" , non sanno  Inferno ci andrebbero insieme:chi col pugno alzato e chi con le mani giunte.

Politica alla sbarra.

Eppure penso che dietro alla parola rivoluzione, nel corso dei secoli siano nati molti equivoci. Declinare il sostantivo rivoluzione non è facile; di rivoluzioni e tentati sovvertimenti dello stato esistente delle cose si è perso il conto. Sono tante le tipologie di rivoluzione,quella che però ci riguarda più da vicino nello stanco e invecchiato mondo occidentale è la rivoluzione giudiziaria. Quando la politica perde la sua stella polare, quella delle risposte alla comunità e quella dell'etica come pratica giornaliera e costante, allora il popolo pensa di risolvere tutto delegando al magistrato di turno il fastidioso disbrigo delle regole. Succede però che in Italia paese della delega e del  disimpegno e della morale un tanto al chilo, il problema della legalità venga affidato a quella che nel tempo è diventata un surrogato della pratica politica cioè la magistratura. Periodicamente crescono movimenti e partiti che cavalcano il sentimento popolare dell'antipolitica e del giustizialismo a prescindere, i consensi crescono velocemente così come lo sdegno molte volte leggittimato da azioni immorali e delinquenziali, ma c'è il fondato rischio che in questa furia cieca - paga u giustu pu peccaturi- come si dice con saggezza antica dalle mie parti. Diffido quindi della politica delle procure, così come diffido di chi pasce il sentimento popolare di furori e rancori. Sono sempre stato un garantista a dispetto di tutto e di tutti ed ecco perchè penso che chi sbaglia deve pagare, ma penso pure che il pubblico ludibrio mediatico sia foriero di tempi bui e tristi. La politica è governo della comunità deve avere regloe certe autoprodotte e limpide. L'avversario  politico lo si batte nel governo delle città e nella convinzione che le proprie idee siano le migliori per risolvere i problemi della gente. Se le forche rimangono il simbolo di un paese che si vuole democratico, allora non c'è più niente da fare. Sono cresciuto nella convinzione che una persona innocente in carcere sia molto peggio di dieci delinquenti a spasso, idea impopolare e forse poco italiana, ma che rispecchia senza ombra di dubbio i fondamenti della civiltà giuridica occidentale.

Cento domeniche.

Albanese come sempre è magistrale nel ruolo dell'uomo comune, quello fuori dai canoni correnti, la persona onesta che crede  nella buona...