venerdì 7 luglio 2023

Il sacrificio di Peppe.

Peppe insegnava lettere e viveva a Rosarno, in Calabria. Peppe era un docente precario, era nato e cresciuto con la convinzione che la politica e la cultura erano gli strumenti più potenti per combattere il cancro 'ndranghetista, strumenti che avrebbero offerto una grande opportunità ai giovani della sua comunità. Peppe è stato ucciso ad appena trent'anni, in una calda notte prima dell'avvento dell'estate. La notte tra il 10 e l'11 di giugno del 1980. Peppe stava festeggiando la vittoria alle elezioni del PCI. L'omicidio di Peppe è lo spartiacque che delimita l'entrata della mafia calabrese nel mondo della politica corrotta e trasforma una criminalità rurale in un holding internazionale, con legami perversi nell'amministrazione della cosa pubblica. Un omicidio che disintegra le "velleità" antimafiose di un PCI che in quegli anni era diventato l'unico argine allo strapotere criminale dei padrini del mandamento tirrenico. In quegli anni nasce la Santa, la nuova 'ndrangheta, che purtroppo segnerà in negativo la storia della Calabria. Una vicenda giudiziaria lunga undici anni, segnata da testimonianze coraggiose e improvvise ritrattazioni. Una storia che ci racconta del primo vero superpentito in terra di Calabria che non viene creduto. Una storia che vede scomparire interi faldoni di una vicenda che a distanza di decenni ci racconta di un omicidio di una persona perbene, che non riceve giustizia. La bellissima inchiesta di Danilo Chirico e di Alessio Magro, pubblicata per il Sole 24 Ore, è una pubblicazione ricca di particolari inediti e di una documentazione precisa e minuziosa, messa in ordine come nemmeno il migliore degli storici. Il libro parla di un intellettuale che come Pier Paolo Pasolini cerca la speranza in futuro migliore negli occhi vispi dei bambini, di un personaggio forgiato dal duro lavoro della terra e rifinito dall'amore per i classici, di un politico che diceva cose scomode e faceva cose giuste. La storia di Peppe ci racconta di una persona che credeva nella forza emancipatrice del lavoro, nelle lotte di liberazione di intere generazioni di contadini, alla conquista di un pezzo di terra da trasformare in giardino. Peppe ha promosso, nella sua breve vita arte, cultura e dignità, la storia di Peppe è la storia di un'epoca unica, gli anni settanta in Calabria, terra ai confini del mondo. Anni di speranze e grandi movimenti giovanili che vedevano migliaia di giovani contestare il patriarcato, mentre altri gambizzavano giornalisti e servitori dello Stato, in Calabria il respiro di Peppe veniva spezzato da due colpi di lupara nell'agro dove era nato e cresciuto ed aveva alimentato la speranza dei calabresei onesti.

Cento domeniche.

Albanese come sempre è magistrale nel ruolo dell'uomo comune, quello fuori dai canoni correnti, la persona onesta che crede  nella buona...