Bisogna cambiare posizione e prospettiva per amare Napoli, guardarla con gli occhi degli stereotipi dominanti è errore fatale. Napoli prima che un posto fisico, miniera inesauribile di storia e tradizioni è un luogo dello spirito dove l'anima si purifica con un sano tuffo nel mare della sua innata umanità. Napoli è il mondo intero, forse perché il mondo intero è Napoli. Chiunque, anche se solo per una volta, ha passeggiato per le sue strade, ha sentito il rumore indistinto della sua umanità, fatta di sorrisi dolenti e di ironica sopportazione alle ingiustizie del mondo. Immersi e sommersi in un mare di storia e storie da raccontare, senti il fiato che ti manca alla vista di gente che non ha niente ma che inventa tutto. Non è darwinismo sociale, come qualche sociologo da due soldi può pensare, è solamente l'essenza primigenia di chi ha capito che il mondo non è sempre un bel posto, ma quel metro di vita in più, quel sorso d'acqua che da senso a tutto, te lo devi andare a prendere subito, senza esitare. Se capisci tutto questo, i monumenti, la musica, il teatro, i sapori inebrianti della sua cucina, potranno spiegarti che Napoli è un libro da sfogliare, una biblioteca da esplorare, dove ognuno trova la sua storia preferita da leggere e tramandare.
Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
mercoledì 29 dicembre 2021
sabato 25 dicembre 2021
Appunti di viaggio da Nord a Sud. Calabria
Per secoli la mia terra ha conosciuto scuotimenti profondi. Terremoti, frane e terribili alluvioni ne hanno cambiato la faccia e la forma. Il suo territorio fragile e pericoloso é stato triste metafora dello spirito profondo del calabrese. Solitario e testardo come un sentiero aspromontano. Tragicamente solo come il silenzio di una piatta spiaggia jonica. Gelido come l'innevato altopiano Silano. Aspro come la costa degli dei e spiazzante come la costa Viola. Fonte di ispirazione ma anche di pregiudizi da parte di menti illuminate che la saltavano di proposito nei tour a sud. Terra di testardi abitanti e di spiriti eletti ma soli e inascoltati. Terra di orgoglio covato sotto la cenere ma sempre vivo e presente nel cuore dei suoi figli, di emigranti silenziosi e dignitosi. Terra di sapori forti e di forti e secolari contraddizioni. Di contrasti, ambiguità e grandi slanci di solidarietà. Di figli che studiano e che studiando riscoprono glorie lontane ed orgogli recenti. Voglio bene alla mia terra e anche se da lontano le auguro che il nuovo anno sia quello giusto.
Appunti di viaggio, da Nord a Sud. Torino.
Torino è geometrica e potente, glorie antiche, passato prestigioso e sogni di grandezza "frustrati". Piccola incastonata sotto le Alpi. Il föehn gli regala cieli azzurro tropicale, il Po e le brume padane la rendono vagamente londinese. Intorno al suo perimetro operai della "dismissione", giovani in cerca di riscatto. Intanto conserva intatto il suo fascino di città discreta e di vecchi intellettuali odiati e detestati dal popolo incazzato. Nei bar del centro l' energia della cioccolata, del cremino e della gianduia riscalda le anime fredde di questa comunità sempre in bilico fra la finta grandeur transalpina e la creatività anarchica tipica italiana. Intanto il re è tornato... Viva l'Italia.
martedì 14 dicembre 2021
Esodo natalizio.
Italiani!!! Il momento è grave, esodi biblici e file interminabili ai tornelli delle stazioni nordiche. Tribù di Osci, Lucani, Sanniti, Bruzi e Siculi conquisteranno le autostrade e gli aeroporti, con il mai sorpassato metodo della razzia. Si prevedono pranzi luculliani a base di tarallini, soppressata, cannoli, sfogliatelle, agrumi, vino casareccio e rutto libero, con contorno di trigliceridi danzanti. È previsto controllo a tappeto di certificati medici e domande di ferie anticipate. È fatto obbligo di chip sottocutaneo e braccialetto elettronico, sono previste deportazioni di massa, in appositi campi di lavoro e rieducazione,di docenti riottosi che non rinunciano alla pasta al forno di mamma. Saranno sbarrati gli ingressi di autostrade, di strade statali, provinciali, circonvallazioni; posti di blocco sono previsti anche sulle strade interpoderali, particolarmente care alle popolazioni terrone, che con le loro macchine multimarmitta riescono a percorrere a gran velocità. Infine tutti dovranno manifestare in pubblica piazza atto di pentimento e contrizione.
mercoledì 8 dicembre 2021
La storia
La storia non si snoda
come una catena
di anelli ininterrotta.
In ogni caso
molti anelli non tengono.
La storia non contiene
il prima e il dopo,
nulla che in lei borbotti
a lento fuoco.
La storia non è prodotta
da chi la pensa e neppure
da chi l'ignora. La storia
non si fa strada, si ostina,
detesta il poco a poco, non procede
né recede, si sposta di binario
e la sua direzione
non è nell'orario.
La storia non giustifica
e non deplora,
la storia non è intrinseca
perché è fuori.
La storia non somministra carezze o colpi di frusta.
La storia non è magistra
di niente che ci riguardi. Accorgersene non serve
a farla più vera e più giusta.
La storia non è poi
la devastante ruspa che si dice.
Lascia sottopassaggi, cripte, buche
e nascondigli. C'è chi sopravvive.
La storia è anche benevola: distrugge
quanto più può: se esagerasse, certo
sarebbe meglio, ma la storia è a corto
di notizie, non compie tutte le sue vendette.
La storia gratta il fondo
come una rete a strascico
con qualche strappo e più di un pesce sfugge.
Qualche volta s'incontra l'ectoplasma
d'uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono
più liberi di lui.
Ricordi scolastici.
Si avvicina con discrezione, lo guardo e gli chiedo cosa stesse succedendo. Mi dice che lui non vuole studiare la lezione di scienze, nel mentre qualche lacrima gli riga il viso. Lui un timido ragazzino di tredici anni, trova il coraggio e "l'incoscienza" di confidarmi che lui l'apparato riproduttore si rifiuta di studiarlo,ed è per questo che ha già avuto dalla collega di scienze un brutto voto. Mi prega in qualità di coordinatore di intercedere con la collega. La tentazione è quella di spiegargli che i coordinatori a scuola non contano un c.... lavorano solo di più per una miserevole "mancetta" pagata dopo un anno. Pensi che questo disagio possa essere di natura educativa, cerco di pensare alla sua famiglia, alla mamma che inevitabilmente ha un ruolo fondamentale nel percorso educativo del figlio. Niente mi aiuta nel cercare di capire la natura del disagio. Alla fine dopo mille congetture lo rassicuro e gli dico che intercedo io con la mia collega. Parlando con la mia collega, simpatica donna che si avvia alla pensione dopo una vita per la scuola, dalle "altezze siderali" della sua esperienza e del suo istinto infallibile di donna e madre mi rassicura dicendomi: tranquillo Francesco non c'è nessun problema si tratta solo di un "essere speciale" e di una sconfinata enorme tenerezza che è patrimonio genetico di quel ragazzo. La guardo e penso che anche oggi ho imparato qualcosa. Ma lui il mio piccolo ed unico studente si aggrappa a me come un naufrago tra i marosi, e cerca di avvalorare il suo disagio dicendomi che durante le ore di scienze lui addirittura si tappa le orecchie per non sentire quelle parole.
giovedì 2 dicembre 2021
Impariamo a guardarci.
Pretendere che le persone che ti circondano siano a tua immagine e somiglianza é arrogante e irreale. Pretendere invece lo standard minimo di conoscenza delle regole del viver civile é necessario.
Molte volte l'indecenza degli atteggiamenti si cela dietro abiti ricercati e gesti di maniera che nascondono in realtà naturale tendenza alla cattiveria utilizzata come mezzo per l'affermazione del proprio ego disfunzionale.
Altre volte l'immorale nasce da visioni, idee e credenze che ribaltano completamente l'aspetto empirico e sostanziale dell' esistenza; per esempio una errata applicazione di alcuni dettami religiosi porta a gesti e azioni riprovevoli, ancor di più se compiuti per conto e in nome di un essere superiore.
Ci sono anche persone riprovevoli che nel vissuto di tutti i giorni "scaricano" veleni e tossine accumulati in anni di educazione repressiva o in lunghi periodi di mancati affetti e contatti.
Quello che manca comunque è l'incontro con l'altro e l'ascolto profondo dei propri malesseri e della "tragedia" quotidiana di ognuno di noi.
Dovremmo tutti incontrare e incrociare i volti che ci circondano, ognuno ha una storia da raccontare, qualcosa da dire e da insegnare.
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