giovedì 2 dicembre 2021

Impariamo a guardarci.

Pretendere che le persone che ti circondano siano a tua immagine e somiglianza é arrogante e irreale. Pretendere invece lo standard minimo di conoscenza delle regole del  viver civile é necessario.
Molte volte  l'indecenza degli atteggiamenti si cela dietro abiti ricercati e gesti di maniera che nascondono in realtà naturale tendenza alla cattiveria utilizzata come mezzo per l'affermazione del proprio ego disfunzionale.
Altre volte l'immorale nasce da visioni, idee e credenze che ribaltano completamente l'aspetto empirico e sostanziale dell' esistenza; per esempio una errata applicazione di alcuni dettami religiosi porta a gesti e azioni riprovevoli, ancor di più se compiuti per conto e in nome di un essere superiore.
Ci sono anche persone riprovevoli che nel vissuto di tutti i giorni "scaricano" veleni e tossine accumulati in anni di educazione repressiva o in lunghi periodi di mancati affetti e contatti.
Quello che manca comunque è l'incontro con l'altro e l'ascolto profondo dei propri malesseri e della "tragedia" quotidiana di ognuno di noi.
Dovremmo tutti incontrare e incrociare i volti che ci circondano, ognuno ha una storia da raccontare, qualcosa da dire e da insegnare.
Dovremmo tutti andare a scuola di empatia, semplicemente incrociando uno sguardo o osservando gli stanchi movimenti di chi torna a casa dopo il tramonto.

Nessun commento:

Posta un commento

L' arte di correre.

Cos'è il talento? Cos'è la creatività? Un libro che racconta e descrive come vive uno scrittore maratoneta. Una persona determinata,...