Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
martedì 4 gennaio 2022
Ci vuole tempo per chiamarlo amore. Sette anni fa ci lasciava Pino Daniele.
Ho sempre pensato che un artista é tale quando la sua arte diventa con il tempo arte di tutti. I colori caldi e allo stesso tempo delicati della musica di Pino Daniele, il suo timbro vocalico così inusuale e flautato, le sei corde pizzicate con maestria e romanticismo mai banale, l'immediatezza della sua scrittura mai mero esercizio intellettuale, la velata e tenera tristezza dell'artista del popolo che guarda al blues, al jazz e al pop come strumento di diletto e riflessione allo stesso tempo mi fanno venire in testa una riflessione dell'immenso Massimo Troisi che paragonava Pino Daniele al grande De Filippo un napoletano non folkoristico detentore di un linguaggio universale declinato attraverso l'uso mai banale di un arte che da locale è diventata internazionale.
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