Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
giovedì 12 agosto 2021
Brucia la terra ferita.
Brucia l'estremità dello stivale, brucia l'area grecanica, quella latina, i piani dello Zomaro, avvolto nel fumo e nella cenere il Parco Nazionale dell'Aspromonte. Quello degli alberi sentinelle della storia, dei boschi antichi, la foresta di Acatti e la Valle infernale, i boschi di Roccaforte.Non bruciano foglie secche, sterpaglie fastidiose o il parchetto "stitico" di una qualunque città. Brucia il patrimonio UNESCO, il paesaggio che racconta la storia di questo lembo di terra che non smette di soffrire e fare miracoli. Muoiono gli uomini, testimoni di un lavoro nobile e faticoso, nel tentativo di salvare la " roba ", gente che conosce i sentieri aspri della montagna e della vita. Muoiono gli animali, mentre i rapaci volano lasciandosi alle spalle il crepitare delle foglie ed un malinconico tappeto di cenere grigia. Tutti sono colpevoli di questo disastro, la politica certo, quella regionale da destra a sinistra, dall'alto in basso, tutta concentrata su se stessa a perpetuare un potere che ha solo badato ad autorigenerarsi e a condurre in porto loschi affari e losche alleanze. Quella nazionale, che negli anni ha vellicato e poi stimolato i bassi istinti razzisti di chi ha lucrato voti sull'ignoranza parlando a cazzo di eserciti di forestali, la Calabria è solo mare, vero miserabili ignoranti!!! Questa terra è in guerra, una guerra combattuta a mani nude, nella forza silenziosa dei suoi volontari, dei suoi cittadini e nel silenzio colpevole di un sistema mediatico/economico che racconta questo fuoco maledetto come se fosse un incidente senza vittime sulla tangenziale Ovest di Milano. Un solo Canadair solca il cielo in questi giorni di afa, festa e meritato riposo. È come se un pazzo con un taglierino, riducesse in mille piccoli pezzi la Vergine delle Rocce di Leonardo da Vinci. Le opere d'arte parlano allo spirito dei popoli, i capolavori della natura sono lo spirito dei popoli, il genius loci che, per chi sa coglierlo, apre al senso del nostro esistere.
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