martedì 29 dicembre 2020

Pacifico scambio di opinioni.

Libreria Feltrinelli del Centro Commerciale di Pontecagnano ( Sa ).
In fila per pagare, con carta del docente, un po' di sane letture.
Dietro di me,  "distinto" signore di mezza età.
Mi rivolgo alla commessa dicendole che pago con carta del docente.
Il tempo di generare il buono con il mio smartphone e il "distinto" signore, con tono a metà tra il mellifluo e  il sarcastico mi dice:" anch'io vorrei spendere più di cento euro di libri, ma l'azienda non me li paga".
Mi parte l'embolo, incurante delle dimensioni dello stesso, incomincio a rispondergli con un lungo elenco di cose che vorrei fare ma che non posso fare: 1) Vorrei fare il doppio o il triplo lavoro;
2) naturalmente non pagando il dovuto al fisco;
3) Vorrei riconosciute le innumerevoli ore di lavoro extra - contratto;
4) Vorrei non pagare tutti gli esami di controllo che periodicamente faccio e non pagare la mensa scolastica al massimo previsto per mio figlio, anche perché, vedi punti 1 e 2, a me il fisco mi ha battezzato fin da quando sono nato;
5) Vorrei acquistare un suv da cinquantamila euro, al prezzo di una utilitaria con 100000 Km;
6) Vorrei che mi rinnovassero il contratto per come previsto dalla Costituzione e non le rarissime volte che si allineano i pianeti del sistema solare;
7) Vorrei recuperare attraverso i buoni pasto, tutti i soldi spesi per pranzare con i colleghi.
La mia perorazione " sindacale "da prefica arrabbiata dura diversi minuti.
Mi accorgo che nel frattempo la fila dietro di me è diventata lunga e numerosa, saluto, auguro buon anno alla cassiera, visibilmente imbarazzata, e mi allontano; anche perché non mi va di chiudere questo 2020 nel reparto ortopedico del nosocomio salernitano.

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