giovedì 25 giugno 2020

Di easyJet e di altre cazzate.


Eppure io non m'indigno più, non perché indignarsi non faccia bene, anzi...
Io non m'indigno più perché indignarsi significa provare un sentimento, un moto dell'anima e del basso ventre, perché si sa l'intestino molte volte dice più cose di un cervello atrofizzato, portato in una discarica maleodorante, che come rete a strascico paralizza sentimenti e valorizza le peggiori esistenze. Trovo ormai inutile, spiegare a chi non vuol capire, che la mia terra è luogo dell'anima che purifica spirito e tempra il corpo. Sarà perché ho scelto di andare, non voltandomi, perché il " dolore " del distacco, si trasformasse in carburante da bruciare per periodici ritorni, nel tinello angusto di un luogo mai troppo martirizzato dalle ingiurie del tempo e dallo spirito maledetto di un paradiso con tanti angeli e con molti diavoli che si scontrano. Sarà che l'umido delle roggie che irrigano i campi, mi è entrato dentro, per questo spero che ogni estate, ogni ritorno sia occasione per me di scaldare il cuore e poco m'importa se il mondo intero non veda in questi 15.000 km quadrati di puro miracolo, un posto da portare nella memoria. A questo punto preferisco spiagge vuote e passeggiate solitarie ai riti moderni di divertimenti organizzati e di balli di gruppo per signore rotonde che sperano di dimagrire.
#stativiacasavostra
















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