Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
lunedì 13 aprile 2020
Riflessioni veloci. Garanzia un giorno. 28 marzo 2020. Ore 02:38
La piazza vuota è un urlo lanciato al cielo pieno di nembi minacciosi. È un gesto di rottura contro un passato fatto di luce e propaganda. Un uomo anziano, debole, a tratti claudicante, che sfida il crepuscolo di questo inizio di primavera gelato e buio. Lo accusano di eresia e di pericolose parole che sconfinano nel sincretismo religioso. Rimane in questa foto, un secondo di storia da scrivere e custodire gelosamente, di quando l'uomo prese coscienza della sua infinita fragilità e della sua sconfinata arroganza. Allora in tutto questo vorticoso cosmo fatto di parole sempre uguali e di gesti violenti e innaturali, la forza "laica" di questo messaggio è devastante, perché non c'è cosa più " umana troppo umana", tanto per parafrasare Nietzsche, che gridare in mondovisione la debolezza del genere alla quale si appartiene; contravvenendo al messaggio di speranza che da tempo immemore,la religione cristiana ha contribuito a diffondere nel mondo, in maniera così capillare. Allora in questo tornante della post - modernità, in questa torsione violenta e esasperata del cammino della storia umana; questo pastore venuto dai confini del mondo è la persona giusta al momento giusto. Francesco capovolge il senso ultimo della religione che testimonia in qualità di massimo rappresentante, perché cerca di accogliere tutti in questa guerra, che non è solo contro un virus che si nasconde negli anfratti più bui della nostra coscienza prima che nei nostri polmoni. Ci dice, il Pontefice, in qualunque modo la si possa pensare, che la speranza di una redenzione in un altra vita, non può bastare quando fuori dalle nostre calde e comode case, il suono martellante e continuo delle ambulanze nel vuoto di strade deserte e città spente,distrugge le nostre fragili certezze di parassiti che si sono mangiati il mondo.
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