mercoledì 15 aprile 2020

Pandemonio.

Passeranno le ore davanti agli schermi. Passerà questo maledettissimo tempo scandito da bollettini di guerra. Nessuno vorrà più controllare quotidianamente questa arida aritmetica della paura fatta di morti, contagiati e percentuali. Tutti rifiuteranno la logica della morte rappresentata da istogrammi dell'orrore quotidianamente pubblicati. Ci verrà la voglia di leggere storie a lieto fine, fino a notte fonda. La voglia di parlarci e guardarci negli occhi,di raccontare a tutti  chi siamo. In questo salto temporale tra il prima e il dopo, in mezzo al guado che stiamo attraversando,in questo fiume fatto di ansie e paure, c'è tutta la nostra fragilità di comunità regolata da leggi assurde che ci hanno portato dove siamo. Ma sono ottimista, penso che la natura, nella sua ansia di trovare comunque  un equilibrio, abbia bussato per l' ennesima volta alla nostra coscienza. Ci sarà alla fine di questa lunga e estenuante corsa, un ristoro per i nostri corpi fiaccati dalla paura. Ci sarà anche un grande specchio dove guardarsi trascorrendo più tempo e  ci sarà, forse, una rivoluzione.

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