mercoledì 15 aprile 2020

Immagini, creazioni, frammenti e debolezze.

Stornare tristezza è esercizio inutile. Guardarla, accettarla, farla sedere al tuo desco, trattarla bene, può essere utile per ripartire. Quelle sere quando cala il silenzio, quando tutti dormono e piogge monsoniche di ricordi ti bagnano gli occhi;
fotogrammi sfocati riemergono dagli anfratti bui della memoria. Ho sempre pensato, in barba alle convenzioni sociali imperanti, che esprimersi facendo parlare il corpo non sia segno di debolezza e imminente disastro; ed allora nell'erotica estetica delle nostre mani, del nostro fiato smorzato, del nostro sgradevole odore di carne sudata si trova come in una magia la verità di ciò che siamo. Non mi vergogno a dire che dormo poco, non ho paura di aver paura, di pensieri e ricordi belli si vive, non sopporto la locuzione " guardare avanti " sintomo febbrile di un machismo da quattro soldi. Nei periodi come questi, dove tutto cambia, costretti come siamo, dalla nostra insipienza di mignatte succhiaplasma, a rimanere in casa, riscoprendo angoli della nostra storia, succede di incontrare "signora tristezza", artista sublime, insieme a sorella melanconia, di "operazioni a cuore aperto". Cogliete quindi da terra, lì dove l'avete buttata, l'occasione di conoscervi; così senza infingimenti e paure, forse, dopo questa lunga notte dell'umanità, scopriremo di essere migliori.

Nessun commento:

Posta un commento

L' arte di correre.

Cos'è il talento? Cos'è la creatività? Un libro che racconta e descrive come vive uno scrittore maratoneta. Una persona determinata,...