La cosa che più mi fa paura è che ogni mattina quando entro in classe, si materializzi per i ragazzi un vero e proprio massacro delle intelligenze.
Pochi hanno sentore di ciò, l'intelligenza evapora, quello che è il bene più prezioso di una civiltà che vuole guardare al futuro.
La mia non è una sparata bacchettona su quanto erano belli i tempi andati, quando le giornate dei ragazzi erano scandite dalla lettura dei libri e dall'impegno politico- culturale.
Gli adolescenti, almeno una gran parte di loro non capiscono più niente, i processi cognitivi più semplici, come la comprensione ed il riassunto di un piccolo testo, li vedono persi e con gli occhi spalancati.
Non riescono a descriversi, a fare un semplice e riassuntivo resoconto della propria giornata, per non parlare di una elementare operazione matematica o dell' acquisizione della struttura di un altra lingua.
Raccontare la trama di un film, che non sia condita da sparatorie ed inseguimenti, per loro è diventato impossibile, opera quasi titanica.
Ogni classe ha bisogno di docenti di sostegno, ma non per quelli che vengono considerati problemi mentali o fisici gravi, ma semplicemente perché la maggior parte degli studenti non capisce niente, o perché genitori che hanno abdicato dall' unico mestiere che è possibile scegliersi quello genitoriale, preferiscono un certificato che segni la vita del proprio figlio per sempre, alla difficile impresa dell'educazione emotiva e cognitiva.
Questi ragazzi sono appena più inebetiti degli altri che scaldano i banchi per diverse ore al giorno, se raggio di sole si vede è quando hai la fortuna di incontrare ragazzi provenienti da altri paesi e culture meno vecchie e stanche di noi.
Qualcosa nella loro testa si è tragicamente rotto.
Osservo è sono testimone di una immane tragedia, nel silenzio dei più e nel tragico sforzo dei pochi, che ha come orizzonte la limitazione del danno.
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