Eppure pensavo sul treno, che veloce corre verso sud, al lavoro dell'insegnante come il lento scorrere di un fiume, alla pazienza, agli spazi di libertà degli studenti, a tutto quello che per loro è velocità, battito d'ali, per il docente è costruzione paziente di saperi mai cristallizzati e inquadrati in scialbi algoritmi cataloganti presunti saperi.
Penso alla lenta e inesorabile passione che nasce quando impari che i conflitti si smussano con paziente lavoro di lima e ascolto; non certo nella giostra pedagogica di presunti esperti e nelle stanche teorie inconcludenti di " strizzacervelli" senza passione.
In mano a burocrati che scimmiottano formule pseudoscientifiche che non ci appartengono, la scuola muore sotto i colpi dell'efficientismo fine a stesso.
Per questo auguro a tutti i docenti novelli eroi post- moderni buone vacanze.
Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
mercoledì 29 aprile 2020
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