Cammini poi cammini più veloce; poi corri in un impulso che ti porta al desiderio di farlo sempre di più e meglio. Arriva quindi il momento del pensiero folle di preparare una maratona, come se poi si potesse preparare una "splendida agonia" lunga 42km 195m. Mi ritrovo comunque alla fine del secondo mese di splendide corse in solitaria, cadenzate da pensieri strani che non ti lasciano mai, dai beep del tuo garmin che ogni tanto impazzisce dandoti l'illusione di essere diventato improvvisamente una gazzella degli altipiani, dal terror panico di calpestare con le tue scarpe nuove una deiezione di un cane stitico sempre meno comunque del proprio
Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
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