martedì 27 luglio 2021

Di Caccuri e di altre meraviglie. Note di un rapido viaggio nel tempo.

C'è nello spirito profondo di questa luoghi, un dolce odore di terra arsa dal sole, condita con erbe sempre profumate. All'ombra dei maestosi giganti dell'altopiano più esteso d'Europa, il tempo rallenta fino a fermarsi, lo fa perché non smette di raccontarti la storia e le storie di una natura mai doma e di gente operosa e silenziosa, che con un fugace sorriso ti ricorda che basta poco per vivere bene. Si vive di sole al tramonto e di clima cangiante, del lento incedere delle podoliche che libere trovano refrigerio nei laghi , al suono sempre uguale di un campanaccio appeso al collo. Trovi equilibrio e accoglienza ( ξενία ) nella trattoria del signor Giuseppe, in un borgo ( Caccuri ) incantato e curato che nemmeno in Trentino. Un borgo che ospita un contest famosissimo di saggistica, di fianco ad una strada che dalla dinamica Cosenza, ti porta a Κρότων, terra dei padri e del pensiero, in mezzo infiniti silenzi e fronde di alberi secolari che si abbracciano fino all'estasi di una còpula selvaggia che a Croce di Magara ha fatto nascere giganti nervosi e nerboruti. Forse avevano ragione i primi monaci Basiliani, che giunti in Calabria si rifugiavano in grotte scavate nel tufo per ascoltare il respiro profondo di questa terra bellissima e maledetta.

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