"Per secoli la mia terra ha conosciuto scuotimenti profondi. Terremoti, frane e terribili alluvioni ne hanno cambiato la faccia e la forma. Il suo territorio fragile e pericoloso è stato triste metafora dello spirito profondo del calabrese. Solitario e testardo come un sentiero aspromontano. Tragicamente solo come il silenzio di una piatta spiaggia jonica. Gelido come l'innevato altopiano Silano. Aspro come la costa degli dei e spiazzante come la costa Viola. Fonte di ispirazione ma anche di pregiudizi da parte di menti illuminate che la saltavano di proposito nei tour a sud. Terra di testardi abitanti e di spiriti eletti ma soli e inascoltati. Terra di orgoglio covato sotto la cenere ma sempre vivo e presente nel cuore dei suoi figli, di emigranti silenziosi e dignitosi. Terra di sapori forti e di forti e secolari contraddizioni. Di contrasti, ambiguità e grandi slanci di solidarietà. Di figli che studiano e che studiando riscoprono glorie lontane ed orgogli recenti. Voglio bene alla mia terra e anche se da lontano le auguro che il nuovo anno sia quello giusto."
Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
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