Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
mercoledì 9 marzo 2022
Il sonno dei giusti.
Politologi informati, sempre dalla parte del giusto e della verità, apologeti della giustizia proletaria, cantori del sol dell'avvenire, delle magnifiche sorti e progressive, voi che urlate, puntate il dito, accusando urbi et orbi l' universo mondo di collaborazionismo nazifascista. Voi che mangiate pane e geopolitica, che conoscete le coordinate geografiche di ogni singolo tubo del gasdotto che riscalda i vostri dotti culi, pronti a sparare su chiunque pronunci la parola pace, senza aver fatto prima un lungo elenco di tutti i paesi bombardati da quelle merde di occidentali. Voi che date lezioni a Lucio Caracciolo, trattandolo come uno scolaretto dell' ultimo banco; volevo sapere, tra una dotta dissertazione sui destini del mondo e un rimbrotto all' ignorante di turno, cosa pensate delle bombe su un ospedale pediatrico. Ero curioso di conoscere, quali tortuosi percorsi dialettici, utilizzerete per giustificare l'ennesimo passo verso l'abisso. Non prendetevela se utilizzo questo tono sarcastico, non lo faccio per offendervi cari spiriti eletti, scrivo queste parole perché sono uno semplice, non passo il mio tempo a leggere rapporti riservati del KGB, non conosco i loschi affari della massoneria internazionale o delle lobbies delle armi, ed anche se la storia la insegno, non riesco a tenere una approfondita dissertazione sul melting pot russo. Solo un motivo mi ha spinto a scrivere queste parole, stasera guardavo mio figlio, sei anni, gli occhi belli e curiosi di chi ancora deve conoscere il mondo, dormire il sonno dei giusti, mentre a poco più di mille chilometri decine di bambini come lui trovano la fine della loro breve vita sotto un cumulo di detriti e domani non andranno a scuola.
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