I migliori, il merito ma soprattutto la memoria. Alla scuola italiana non serve il nozionismo sterile,di domande fuori dal mondo e dalla storia, roba obsoleta proposta da baroni universitari, sepolti nei loro studi a sfruttare matricole di talento, che con il tempo, avendo imparato la nobile arte dell'uso e abuso della corruzione, hanno usufruito di assegni di ricerca che contano più di dieci anni di navigazione tra i flutti di una burocrazia scolastica che cannibalizza acronimi e inconcludenza. Mentre genitori violenti e dirigenti, allevati come polli di batteria, si sbranano i proletari del tempo nostro. Il tutto condito da anni di master, ruoli "apicali" mal pagati e soldi spesi a più di mille chilometri da casa. Ma che vi frega a voi dell'empatia, che vi frega a voi della capacità innata di unire, quella si di tipo manageriale, gruppi di ragazzi eterogenei. Che vi frega di scegliere i migliori, quelli che accendono la curiosità, strumento primigenio di conoscenza, quelli che la cultura e fare lezione con loro e per loro, in un circolo dialettico che privilegi la voglia di sapere, al di fuori di sterili e inconcludenti metodologie da manuali scritti e pensati da docenti frustrati,che credono di essere gli eredi di Jung, ma hanno la stessa efficacia di una televendita di Roberto il Baffo su telelombardia alle due del mattino. A voi che disquisite di Costituzione e di rispetto della stessa, perché i concorsi sono la via maestra, l'unica.Fate finta di non sapere che un grande Costituzionalista ( Mattarella ) ha istituito il doppio canale. A voi, alla vostra furia iconoclasta, che se ne frega della continuità didattica, delle multe pagate alla Comunità europea. A voi che avete umiliato, perseverando nella vostra posizione, migliaia di professionisti, che con onore e disciplina hanno servito lo Stato e le sue istituzioni, da posizioni di retroguardia per stipendi da fame. A voi che cercate di metterci al bando, perché lo stomaco si sa porta tanti voti e allora il professore è asino se non organizza una unità di apprendimento su Cecco Angiolieri in quindici minuti, a lui preferite l'inadatto, quello che non guarda in faccia gli alunni, quello che chiude la porta perché in classe ogni mattina parte lo spettacolo più bello del mondo, il circo, con leoni e domatori scadenti. A voi che non conoscete cosa sia l'erotica dell'insegnamento, che scambiate la cultura per nozionismo e non per la capacità di organizzare e trasmettere la conoscenza. Sappiate che non potete continuare così, prima o poi qualcuno vi chiederà il perché.
Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
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