Qualcuno mi ha detto che il tema della legalità ad un certo punto può stancare.
A quella persona ho risposto che la legalità non è uno spot veicolato da potenti mezzi di comunicazione; che ad un certo punto perde il suo appeal.
Il tema della legalità, intesa non solo come lotta al crimine, è dovere civico, specie per una comunità come quella italiana, che della legalità ha fatto sempre scempio, attraversata periodicamente da violentissime pulsioni autoritarie.
Quindi partecipare, organizzare, pubblicizzare, iniziative di qual si voglia natura, sul rispetto "sacro" delle regole e della nostra bellissima Carta Costituzionale dovrebbe essere volontà comune di tutti i cittadini.
Perchè parlare di malaffare non è mai sbagliato, bisogna però farlo nel modo opportuno, in presa diretta, dalla viva voce di chi ha scelto di "viaggiare in direzione ostinata e contraria".
Bisogna anche evitare, come teorizzava l'eccelso Sciascia, di diventare professionisti dell'antimafia; raccontare il crimine, non è una professione.
Capire il perchè della devastazione morale e materiale delle nostre contrade, non è infangare, denigrare e diffamare nessuno.
Dire che il crimine è mutevole e cangiante, che si cela molto abilmente dietro una severa grisaglia non è peccato.
Perchè a Reggio Calabria, come a Duisburg, a Milano come a Torino, passando per le lontane e misteriose contrade del continente Australe; l'apparato tentacolare del malaffare internazionale muove con le più moderne e sofisticate tecniche finanziarie decine di miliardi di euro.
Perchè la volonta di potenza, trasformata in accumulo compulsivo di enormi quantità di denaro arricchisce pochi e droga in profondo il normale corso dell'economia, che nel suo autoregolarsi, dovrebbe eliminare, almeno in parte alcune diseguaglianze.
Perchè il crimine non ha più targhe ed indirizzi, non abita solo nel quartiere Archi di Reggio Calabria, a Brancaccio nella storica Palermo o a Napoli Nord alla voce Secondigliano.
Ecco perchè ogni cittadino dovrebbe interessarsi al problema, perchè magari la piccola ditta che ti ristruttura casa fa da "lavanderia" o da prestanome a loschi figuri, oppure perchè l'assessore al quale hai dato la tua fiducia telefona dagli eleganti uffici del Pirellone, alla comunità degli "amici degli amici" per chiedere sostegno elettorale e protezione.