Esigenza di raccontarsi in maniera disordinata. Voglia di comunicare, anche quando non farlo sarebbe meglio. Tensioni da scaricare, flusso di coscienza come cura e tanta voglia di lasciare, magari solo per un secondo,un attimo di riflessione. Alla fine siamo quello che "scriviamo". Parole usate con cautela e rispetto,questo il principio che mi guida. Buona lettura!!!
venerdì 23 ottobre 2020
Repetita iuvant.
Profondi silenzi, paure recondite e incubi reali, suoni e demoni, tempo sospeso e corse in avanti. Occhi sbarrati, vigilanza notturna e strafottenza diurna. Rumore di passi nelle strade vuote, file di carrelli vuoti che repentinamente si riempiono di plastica, carboidrati e grassi idrogenati. Di linee che cadano, di cristalli liquidi e di disagio crescente. Scelte affrettate e notti piene di suoni di ambulanze revisionate. Di camici bianchi, soldi pubblici e ladri privati, di libero mercato, complotti, Bill Gates. Di immorali profitti e tasse non pagate. Di giornate piene di zoom, meet e di inetti amministratori del pubblico disastro, di chi non ascolta, di chi ascolta e non capisce. Tempo di fiale, vaccini, influenza e umido autunno. Di vita che cambia, di pubblico, privato e tamponi processati. Di docenti passivi e di nuovi eroi. Di corsi,concorsi e ricorsi. Della solita vecchia immarcescibile ipocrisia italica.
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